di

Felice Capretta

E’ fiacca perfino la cronaca, in questi giorni di irreale aria di ripresa, con la sterile polemica sui barconi rispediti al mittente.
Passiamo al sodo, con un interessante post sulle dichiarazioni di economisti ed autorità durante la Grande Depressione della crisi del 29. La crisi attuale non sembra poi molto diversa.
Sarebbe bastato poco ad un qualsiasi giornalista prendere Internet e dare un occhio a questi dati che vi proponiamo, magari proponendo un parallelo tra la crisi del 29 e la crisi attuale.
Invece….niente.
Vi proponiamo la traduzione italiana del famoso Grafico delle Pompose Dichiarazioni, 1927 – 1933.

Cos’e’ il Grafico?
Nel pieno della Grande Depressione, politici, economisti, presidenti ed organizzazioni facevano brillanti dichiarazioni sulla fine della Depressione, sulla ripresa ormai vicina.
Un po’ come sentire i vari Tremonti, Marcegaglia, Draghi e i soliti noti Goldman Sachs di oggi.
Sul grafico sono segnate puntualmente tutte le dichiarazioni che leggete sotto.
Prima di procedere, ricordate che il mercato ha toccato il punto più basso a metà del 1932, ben 3 anni dopo il crollo del 1929, e 2 anni dopo il 1930.
Buona lettura..
Le Pompose Dichiarazioni, 1927 – 1933
1. “Non avremo altri crolli nei nostri tempi”
John Maynard Keynes, 1927
2. "Non posso fare altro che sollevare una voce di dissenso alle affermazioni secondo le quali stiamo vivendo nel paradiso degli sciocchi e che la prosperità in questo paese deve necessariamente diminuire nel prossimo futuro” E. H.
H. Simmons, Presidente della Borsa di New York, 12 Gennaio 1928
"Non ci saranno interruzioni alla nostra prosperità permanente”
Myron E. Forbes, Presidente Pierce Arrow Motor Car Co., 12 Gennaio 1928
3. “Nessun Congresso degli USA si è mai riunito, nel considerare lo Stato dell’Unione, con una prospettiva più rosea di quella che appare in questo momento. In ambito domestico c’e’ tranquillità e contentezza…ed il più alto record di anni di prosperità. All’estero c’e’ pace e la buona volontà che deriva dalla comprensione reciproca.”
Calvin Coolidge, Presidente degli Stati Uniti, 4 Dicembre 1928
4. "Ci potrà forse essere una recessione nei prezzi delle azioni, ma non ci sara’ niente che assomigli ad un crollo”
Irving Fisher, 5 Settembre 1929 economista americano, sul New York Times
5. “I valori di Borsa hanno raggiunto quello che sembra essere un plateau alto permanente. Non credo che avremo, nè presto nè mai, una caduta di 50 o 60 punti dai livelli attuali, come predicono (i ribassisti). Mi aspetto che il mercato delle azioni sarà un ottimo affare, più alto nei prossimi mesi”
Irving Fisher, 17 Ottobre 1929
"Il crollo non avrà grandi effetti sul business”
Arthur Reynolds, Chairman della Continental Illinois Bank of Chicago, 24 Ottobre 1929
"Non ci saranno ripetizioni del crack di ieri… non temo altri declini comparabili"
Arthur W. Loasby (Presidente di Equitable Trust Company), 25 Ottobre 1929
“Riteniamo che Wall Street sia fondamentalmente solida, e che per le persone che possono permettersi di pagare, ci sono buone azioni a buon mercato a questi prezzi”
Market letter di Goodbody and Co, dal New York Times, 25 Ottobre 1929
6. “Questo è il momento di comprare azioni. E’ il momento di ricordare le parole del vecchio JP Morgan […] che ogni uomo ribassista sull’america vada in malora. Nel giro di pochi giorni ci sarà probabilmente più un panico ribassista che un panico rialzista. Molti dei prezzi bassi, essendo il risultato di vendite isteriche, non saranno probabilmente raggiunti di nuovo da qui a molti anni.
R. W. McNeel, analista di mercato, sul New York Herald Tribune, 30 Ottobre 1929
“Comprare oggi cose solide sarà una cosa che non rimpiangerete”
E. A. Pearce market letter, citata nel New York Herald Tribune, 30 Ottobre 1929
“Alcune persone molto intelligenti stanno ora comprando azioni… a meno che non dobbiamo cedere al panico – cosa che nessuno crede seriamente – le azioni hanno toccato il fondo”
R. W. McNeal, analista finanziario, Ottobre 1929
7. "Il declino è nei valori cartacei, non nei beni tangibili… L’America è ora nel suo ottavo anno di prosperità commercialmente definita. I precedenti grandi periodi di prosperita’ in America sono durati in media 11 anni. Su questa base abbiamo altri tre anni prima di una crisi pesante”
Stuart Chase, economista, sul NY Herald Tribune, 1 Novembre 1929
"L’isterismo è ora scomparso da Wall Street"
The Times of London, 2 Novembre 1929
“Il crollo di Wall Street non significa che ci sarà depressione… per sei anni le aziende americane hanno dirottato una parte sostanziale della loro attenzione, della sua energia e delle sue risorse, al gioco speculativo… Ora questa avventura irrilevante, aliena e pericolosa è finita. Le aziende sono tornate al loro lavoro, […], solide e finanziariamente più forti che mai”
Business Week, 2 Novembre 1929
“Nonostante la sua drammaticità, crediamo che la caduta delle borse dimostrerà una congiuntura temporanea e non sarà il precursore di una depressione"
Harvard Economic Society (HES), 2 Novembre 1929
8. “Una depressione seria sembra improbabile; [ci aspettiamo] un rilancio del business entro la prossima primavera, con ulteriori miglioramenti verso l’autunno”
HES, 10 Novembre 1929
"La discesa delle Borse non sara lunga, al massimo qualche giorno”
Irving Fisher, docente di economia a Yale, 14 Novembre 1929
“Nella maggior parte delle citta’ e dei paesi di questa nazione, il panico di Wall Street non avrà effetti”
Paul Block (Presidente del gruppo Block), editoriale, 15 Novembre 1929
“La tempesta finanziaria è definitivamente passata”
Bernard Baruch, cablogramma a Winston Churchill, 15 Novembre 1929
9. "Non vedo niente nella situazione attuale che sia minaccioso o pessimista… sono assolutamente convinto che ci sarà un ritorno dell’attività questa primavera, e che durante l’anno nuovo il paese farà progressi stabili"
Andrew W. Mellon, Segretario del Tesoro USA, 31 Dicembre 1929
“sono convinto che con queste misure abbiamo ristabilito la fiducia”
Herbert Hoover, presidente degli Stati Uniti, Dicembre 1929
"[Il 1930 sarà] uno splendido anno per l’occupazione"
Dipartimento del lavoro, previsione per il nuovo anno, Dicembre 1929
10. “Nell’immediato futuro almeno, la previsione è brillante”
Irving Fisher, economista, inizio 1930
11. "ci sono segnali che la fase più grave della recessione è finita”
Harvard Economic Society (HES), 18 Gennaio 1930
12. “Non c’e’ niente di cui essere turbati"
Andrew Mellon, Segretario al Tesoro, Febbraio 1930
13. “La primavera del 1930 segna la fine di un periodo grave… le aziende Americane stanno regolarmente tornando ad un normale livello di prosperità
Julius Barnes, capo della National Business Survey Conference, 16 Marzo 1930
“La tendenza rimane favorevole”
HES, 29 Marzo 1930
14. "La tendenza rimane favorevole”
HES, 19 Aprile 1930
15. “Il crollo è avvenuto sei mesi fa, sono convinto che il peggio è passato – e con continui sforzi di unità ci riprenderemo presto. Non c’e’ stato nessun significativo fallimento bancario o industriale. Il pericolo, ugualmente, è sicuramente passato.
Herbert Hoover, Presidente degli Stati Uniti, 1 Maggio 1930
"Per Maggio o Giugno le previsioni di ripresa nella primavera anticipate nelle nostre lettere di Dicembre e Novembre dovrebbero essere visibili chiaramente"
HES, 17 Maggio 1930
“Signori, siete in ritardo di 60 giorni. La depressione è finita."
Herbert Hoover, in risposta ad una delegazione che chiedeva un programma pubblico di lavoro per aiutare la ripresa, Giugno 1930
16. “movimenti di business irregolari e conflittuali lasceranno presto spazio alla ripresa"
HES, 28 Giugno 1930
17. “L’attuale depressione ha quasi esaurito la sua forza”
HES, 30 Agosto 1930
18. “Siamo quasi alla fine della fase di discesa della depressione”
HES, 15 Novembre 1930
19. “La stabilizzazione ai livelli [attuali] è chiaramente possibile”
HES, 31 Ottobre 1931
e per finire
20. "Tutte le cassette di sicurezza sono state bloccate e potranno essere aperte solo in presenza di un agente del fisco."
F.D. Roosevelt, Presidente Degli Stati Uniti, 1933

Fonte: http://informazionescorretta.blogspot.com/