Quinto anniversario della morte del leader storico dei Palestinesi.


Isabel Pisano con Yasir Arafat

Di

Sandro Cruz

Ricordando il quinto anniversario della morte di Yasir Arafat, si pubblica la testimonianza di Isabel Pisano sulla vita dell’uomo che incarnava il combattimento del popolo palestinese. Per molti anni la giornalista latino americana- spagnola e il leader della OLP hanno vissuto in modo discreto una passione amorosa, un amore che ha attraversato il tempo e che è stato testimone di una tragedia storica. Questo libro dà una visione profondamente umana di un personaggio che ha segnato il nostro tempo e che i suoi avversari non hanno mai smesso di diffamare prima di assassinarlo per avvelenamento.
Sandro Cruz: Isabel Pisano lei è un’ importante e famosa giornalista nel suo paese d’adozione (la Spagna) (1). Lei ha mantenuto un contatto privilegiato con Yasir Arafat per motivi professionali (giornalismo) ma anche una relazione sentimentale con lui. Perché gli ha consacrato una bibliografica che è stata pubblicata in francese e in castigliano?
Isabel Pisano: In vita e principalmente dopo la sua morte, l’insostituibile leader Yasir Arafat è stato calunniato ad oltranza. Ho voluto dare al mondo in generale, anche agli occupanti della Palestina, Iraq e Afghanistan, e senza dimenticare il martoriato Libano, la vera immagine di Abu Ammar (2). E ricordare inoltre che i progetti dei cinque proprietari del mondo non passeranno. Perché per sostituire Yasir Arafat, centinaia di bambini nei territori occupati stanno facendo la fila. E’ un libro utile anche, per i governanti smemorati che accettano passivamente l’olocausto del popolo palestinese. Lì ci sono tutte le mappe dell’ ONU che riflettono passo dopo passo lo spoglio, di fronte all’ impassibilità del mondo. Yasir Arafat non morirà mai, e assassini d’innocenti e criminali di guerra come Sharon finiranno come lui. E’ una pena che il popolo che ci ha dato Albert Einstein e tanti altri geni si lasci ingannare da un gruppetto di avidi che non dicono una sola verità, neanche quando dormono. Il popolo ebreo non merita questi impresentabili ma è solo nelle loro mani la possibilità di cambiare le cose. Magari ci fossero molti Ury Avnery (3), dato che sono gli ebrei, loro e solo loro che possono ridare la dignità, la libertà e la terra al popolo palestinese.
Sandro Cruz: Ma torniamo al suo libro, la biografia di Yasir Arafat che lei ha amato tanto. Come si può essere obiettivi quando una persona la soggioga?
Isabel Pisano: Quando sopra ogni cosa prevale nel cuore e nella mente (due organi che considero uno solo) il bisogno imperioso della verità, e quando si è sicuri che non ci sono centinaia di verità ma solo un’ unica verità ed è ciò che è giusto, quando scopri questo, puoi essere tanto obiettivo quanto il Creatore. Mi sono consegnata alla Palestina ed alla sua causa sapendo che non avrei mai più fatto sogni tranquilli, ma solo vivendo per la Palestina dopo aver conosciuto la sua tragedia posso considerare che la mia vita è degna di essere vissuta e che la mia nascita non è stato un incidente della Natura, che ero fin dall’inizio dei tempi per questo e solo per questo.
Non c’è battaglia più sublime nè più alta nè onorata e, povera me! Nè più dura di quella di esigere il ritorno dei diritti umani in Palestina. Abu Ammar ha dato tutto, in tutti i sensi, ha rinunciato ad avere una vita privata, a un comodo esilio in qualche paese del Medio Oriente, invece è rimasto ed è stato imprigionato e torturato. Un giorno mi disse : “Conosco tutte le carceri del Medio Oriente e tutti i suoi metodi di tortura…..”. L’espressione del suo viso aveva un che di tristezza intollerabile e se qualcuno è cieco di fronte a tanto dolore e ingiustizia sarebbe meglio per lui e per il mondo che non fosse nato.
Sandro Cruz: E giustamente oggi 11 novembre 2009 si commemorerà il 5° anniversario della morte di Yasir Arafat, lei nel suo libro parla di un aspetto inedito e del quale pochi hanno osato parlare fino ad ora in Europa, l’avvelenamento che uccise Yasir Arafat come causa della sua morte. Come è arrivata a questa conclusione?
Isabel Pisano: Arafat fu avvelenato. Non è per nulla una mia conclusione. Arafat è stato avvelenato. Inoltre è la confessione che ha fatto Ariel Sharon a Ury Dan il suo amico e confidente in “Entretiens avec Ariel Sharon” (Interviste con Ariel Sharon), libro che sparì dalle librerie francesi alla velocità di un fulmine. Se Sharon insieme al suo compare George W . Bush ( che presto o tardi finirà nei tribunali per l’11 settembre, diamo tempo al tempo) ha mentito o nella sua megalomania Sharon si è appropriato di uno dei pochi crimini che non ha commesso, non lo so. Mi baso sulle sue stesse parole che dice Ury Dan nel suo libro. Ed il dialogo tra George e Ariel porta immediatamente all’isola della Sicilia, il regno di Cosa Nostra, dei poveri principianti. Dopo c’è una montagna di prove elencate nel mio libro.
Sandro Cruz: Ma aver avvelenato Arafat implica che è stato tradito dai suoi più vicini collaboratori politici, quelli che avevano contatto con lui?
Isabel Pisano: Effettivamente si. E forse qualcuno della sua famiglia.
Sandro Cruz: Lei rivela aspetti poco conosciuti sulle origini di Arafat, la mamma era discendente diretta del profeta Mahoma, il padre un noto e ricco uomo d’affari. Arafat ha difeso sempre la comunità cristiana in Medio Oriente ed ha firmato il processo di pace con il politico israeliano Isaac Rabin, che fu assassinato da un ebreo fanatico un 4 novembre del 1995, fatto che annichilì quell’ iniziativa. Quali sono quei poteri che impediscono la pacificazione della regione e per quali motivi?
Isabel Pisano: Questo libro su Arafat forma parte di una tetralogia. Quando ho visto cadere le Torri Gemelle in tv ho compreso che quello non poteva essere stato fatto dagli arabi; non ne hanno la tecnologia. Inoltre conoscevo il Rapporto NorthWoods (4) del Generale Letzminzer (Che lo aveva presentato a Kennedy che lo cacciò via dalla Casa Bianca) e anche quel “gioiello” del Rapporto di Iron Mountains, dove vi è pianificato quello che successe dopo (5). Ho cominciato a cercare prove sull’ auto attentato e ne avevano lasciato tante quante ne avrebbe lasciato un branco di elefanti in un negozio di cristalli.
Quello stesso 2002 finì il mio libro “Il sospetto”, dopo ho continuato con “Io terrorista”, un libro molto duro sul terrorismo di Stato, che si è praticato con normalità, fin dove ne so io in Argelia, USA e Russia. Dopo ho scoperto, passo dopo passo, le chiavi del conflitto in Palestina e per ultimo, retrocedendo nel tempo e cercando prove su questo delirante stato di cose, sono arrivata alle origini dell’Umanità. Al luogo dove è iniziata la Storia dell’uomo, quel “paradiso tra i fiumi”, il Tigre e l’Eufrate, che già non lo è più, dove si stabilì la civiltà sumera. E dopo dieci anni d’investigazione è nata la mia opera “Il papiro di Sept”. Sulle tavole cuneiformi della Babilonia c’è il segreto della nostra origine.
Le tavole conservate nel Museo di Bagdad furono buttate per terra e bruciate con fosforo bianco, dagli invasori (quel fosforo bianco tanto amato da Israele e che usò con i bambini a Gaza) Le tavole bruciate erano sicuramente irrilevanti, quelle che parlano delle nostre origini si trovano nelle cantine di un famoso museo di New York. Famoso per l’acquisto di opere d’arte rubate e che sono patrimonio artistico di stati sovrani spogliati dalla guerra. Lì ci sono tutte le risposte che cerchiamo. Sandro Cruz: Settembre Nero (6) era una delle frazioni del movimento palestinese implicato, per esempio, nell’uccisione di atleti israeliani nelle olimpiadi di Monaco. In questo senso e contesto, è stato Arafat implicato in azioni terroristiche in qualche momento della sua lunga lotta per la liberazione e riconoscimento del popolo palestinese?
Isabel Pisano: No. Ma si abbiamo avuto a che fare con azioni di sabotaggio all’inizio della lotta. Quello che successe a Monaco fu qualcosa di mostruoso nel quale Arafat non aveva nulla a che fare. Si è dissociato dai terroristi che hanno commesso un atto così aberrante. Una sola volta gli israeliani hanno detto che avevano la prova che fosse coinvolto nell’attentato. Affermavano di aver registrato una conversazione tra Arafat e i quattro sequestratori degli ostaggi nell’Ambasciata dell’ Arabia Saudita a Khartum (capitale del Sudan), all’inizio di marzo del 1973. Ma fino ad oggi, mai hanno diffuso il nastro magnetofonico che dicevano di avere.
Sandro Cruz: Come dice Tariq Ramadam che ha scritto il prologo del suo libro: “l’opera dà, sul piano umano, personale e sentimentale, un’ idea più vicina, più intima della personalità di Yasir Arafat”, ed è questo che chiama l’attenzione, Arafat era una persona che cercava costantemente la pace per il suo popolo e compromessi che portassero ad una negoziazione con il suo nemico Israele, ma la stampa sempre gli ha sempre dato un’immagine di terrorista. Come si spiega questo fenomeno di disinformazione?
Isabel Pisano: La disinformazione non è un fenomeno ma una condizione indispensabile per il dominio dell’ Umanità. Ma sono cattivi persino disinformando e procedono per stereotipi. Gli faccio un esempio, Bush padre ha detto a Saddam Hussein: “La mia pazienza ha un limite”. Una settimana fa Obama ha detto all’ Iran : “La mia pazienza ha un limite”. Mi chiedo se questi tipi sono reali o se sono robot parlanti? E’ una frase provocatoria perché qualsiasi persona normale si chiede se è possibile che la pace nel mondo dipenda dalla pazienza di un solo uomo.
Sandro Cruz: Il popolo palestinese ancora non ha ottenuto la sua vera indipendenza ne il riconoscimento in quanto Stato. Continua ad essere un popolo senza patria. Lei pensa che Yasir Arafat ha commesso qualche errore in questo senso? Abbiamo il diritto a muovergli una critica?
Isabel Pisano: Non esiste la volontà da parte d’ Israele di permettere mai un Stato palestinese. Quando i militari israeliani sono entrati in Palestina dopo la divisione lo hanno fatto uccidendo e impaurendo chi fuggiva. Nel Deir Yassin, il generale Sharon che aveva circa 20 anni, inchiodò le porte delle case ed incendiò villaggi con donne, bambini ed anziani dentro bruciandoli vivi. Questo è storia. Se lei osserva le mappe dell’ ONU dal 1947 al giorno d’oggi l’appropriamento di TUTTO il territorio palestinese è evidente.
Questo accade di fronte all’impassibilità dell’ Occidente o la complicità. Il fatto consumato sostituisce il diritto come scrive Thierry Meyssan. Yasir Arafat ha tentato di tutto e tutti sappiamo quello che successe. Gli israeliani hanno assassinato al sheik Ahmed Yassin e Abdel Aziz al Rantissi decapitando Hamas. Dopo la morte o assassinio di Arafat non restavano interlocutori validi che è quello a cui la classe dirigente israeliana aspirava per continuare ad assassinare palestinesi o espellerli dalle loro terre, come stanno facendo attualmente in Gerusalemme dell’ est.
La forza di spirito dei palestinesi è invincibile e i dirigenti israeliani sanno che devono uccidere tutti fino all’ultimo palestinese per poter appropriarsi delle loro terre. E lo stanno facendo….Solo il popolo israeliano può cambiare le cose mandando via quei governanti corrotti, nel migliore dei casi. Sandro Cruz: Molte voci circolano sulla moglie di Yasir Arafat, Souha, che è vissuta a Parigi nel mezzo di un ostentato lusso, per dopo installarsi in Tunisi da dove, recentemente, è stata espulsa. Si dice anche che ha sperperato il tesoro dell’ OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) e che vive con la falange libanese che ha partecipato ai massacri di Sabra e Chatila…..
Isabel Pisano: I sionisti hanno fatto circolare molte voci per accusare Yasir Arafat di appropriarsi del denaro della causa palestinese. I suoi nemici immaginano che fosse un uomo come loro. Questo è ridicolo. Yasir Arafat ha vissuto sempre modestamente, mentre chi lo ha ucciso ostenta un lusso osceno. Riguardo Souha, non desidero far polemica su di lei, non sono in condizioni di farlo.
Sandro Cruz: Qual è l’aspetto del carattere o della personalità di Yasir Arafat che più la impressionava?
Isabel Pisano: Senza ombra di dubbio sicuramente il suo senso dell’ humor. Festeggiava sia i miei commenti sarcastici sul potere e io mi sentivo Begnini (famoso comico e attore italiano). Ed in secondo luogo il suo romanticismo. Mai nessuno, per spiegare i suoi sentimenti, mi parlò in poesia.
Sandro Cruz: Leggendo il suo libro non solo impariamo la vita di Arafat ma anche tutta la storia del popolo palestinese intimamente collegata. E questa storia è carica di una violenza allucinante contro questo popolo, risulta incredibile comprendere come il popolo palestinese ha potuto sopportare tanto genocidio e crudeltà finoora. Ma la cosa più sorprendente è che questa violenza viene da un paese (Israele) che a sua volta è stato vittima di un genocidio durante la Seconda Guerra Mondiale. E precisamente qui c’è un’aberrazione psicologica, una grande contraddizione, (Olocausto) ed non può continuare a passare come l’unica vittima di un genocidioessere allo stesso tempo carnefice di un popolo (palestinese). Precisamente il Relatore Speciale dei Diritti Umani della ONU, il SR Goldstone ha dato il suo rapporto dove condanna Israele di genocidio e altri crimini di guerra in Palestina. La domanda che mi viene in mente: cosa succede con questa società israeliana? Sono vittime di un potere o è un popolo che ha perso la bussola?
Isabel Pisano: Il popolo israeliano è un gran popolo che ha dato all’ Umanità i geni più grandi nella Storia dell’uomo. Ho notato una continua disinformazione alla quale è sottoposta giornalmente, ed un popolo con un’informazione deformata si converte in una società in retrocessione. Inoltre ricevono giornalmente un addottrinamento anti-arabo. I padroni del mondo continuano a depredare, guerreggiando e destabilizzando i paesi con guerre e l’ Europa con l’immigrazione dei popoli che loro distruggono. Tutto questo è calcolato e programmato e è ora che ci svegliamo e aiutiamo il popolo ebreo a liberarsi di quegli assassini.
Sandro Cruz: Lei parla di una giustizia Divina, di certe forze della Coscienza Universale e anche se queste affermazioni si prestino a dei quesiti da parte di menti razionali e cartesiane come la mia, non smette di essere curioso, che il generale israeliano Ariel Sharon, che sempre ha desiderato uccidere a Arafat con ogni mezzo e che non ha dubitato un solo momento nell’uccidere donne e bambini (esempio il massacro dei rifugiati palestinesi a Sabra e Chatila) si trovi in coma profondo da maggio del 2006, cioè una mummia vivente, mantenuto vivo artificialmente. Quali altre impressioni di questo tipo “soprannaturale“ ha sperimentato lei nelle sue lunghe permanenze in Palestina, in mezzo a bombe e battaglie?
Isabel Pisano: Credo, più che altro, nello spirito del Cosmo. E lui mi ridà questa fede moltiplicata in doni. Sull’aspetto soprannaturale preferisco non parlare. So che conto con la protezione dell’ Universo perché, come tutti, formo parte di quell’ unico IO universale e sono grata della sua protezione sotto ogni aspetto. Per quanto riguarda il sionismo era avanzato molto, ma stanno perdendo la loro battaglia.

Note
[1] Isabel Pisano è nata in Uruguay. E ‘stata reginetta di bellezza e iniziò una carriera come attrice in Italia. Ha lavorato per grandi registi (Visconti, Fellini, Pasolini e così via.). Ha sposato il compositore di musica del cinema, il portoghese Valdo de los Rios, più tardi è cominciata la carriera come giornalista per la RAI. Andò a vivere in Spagna, dove lavora ed è una grande giornalista dell quotidiano El Mundo. E’ nota tra i lettori della rivista Marie Claire, dove ha scritto numerose relazioni e interviste. Isabel Pisano ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui uno come miglior giornalista dell’anno 2002 assegnato dalla federazione spagnola professionale (ARI).
[2] «Abu Ammar», era il nome di battaglia di Yasser Arafat in riferimento al primo martire dell’Islam, Ben Ammar Yasser.
[3] Uri Avnery è un ex-terrorista ebreo, un membro di Irgun, che in una progressiva evoluzione ha creato il blocco di pace (Gush Shalom). Giornalista ed uomo politico allo stesso tempo, è stato parlamentare dal 1965-1973 e dal 1979 al 1981. Violando i divieti andò incontro a Yasser Arafat in diverse occasioni. Nel 2003 si oppose l’assassinio del leader palestinese.
[4] Ariel Sharon: Un par Intimate Portrait Uri Dan Palgrave Macmillan (2006). Versione francese: Ariel Sharon. Entretiens intimes avec Uri Dan , Michel Lafon editore (2006).
[5] «Operación Northwoods: Cuando el estado mayor estadounidense planificaba atentados terroristas contra su población» di Thierry Meyssan, Red Voltaire, 5.11.2001.
[6] Pubblicato nel 1967, Report from Iron Mountain è presentata come un documento redatto da un gruppo di lavoro dell’amministrazione Johnson sulle possibilità e oportunità della pace, i nomi dei 15 esperti che hanno scritto questa relazione sono stati sostituiti da pseudonimi. Questo lavoro è stato un grande successo al di fuori degli Stati Uniti, ma ha suscitato una polemica feroce, che divide la stampa. Alcuni giornali, come US News and World Report ha confermato l’autenticità del documento, mentre altri l’haano vista una cosa falsa, fatta da Leonard Lewin. Dopo aver fissato una politica cinica, la relazione ha raccomandato la creazione di una nuova agenzia. Questa fu effettivamente creata dai neocons nel 1984 sotto il nome di US Institute for Peace.
[7] Settembre Nero era un’ organizzazione militare creata per vendicare le vittime della strage perpetrata nel settembre 1970 dalla monarchia giordana (sostenuta da Israele, Iraq e Pakistan) per reprimere il movimento rivoluzionario nei campi profughi palestinesi. Questo gruppo assassinò il Primo Ministro della Giordania, e prese in ostaggio gli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco per scambiarli con militanti palestinesi detenuti in Israele, l’operazione non riuscita che si è conclusa in un bagno di sangue.
Fonte:http://www.voltairenet.org/article162861.html
Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di Vanesa